The Consultant è una serie di sette episodi distribuita da Amazon Prime che ha per protagonista la controversa figura di Regus Patof, consulente di direzione apparso dal nulla in una società di videogiochi californiana, interpretato da Christoph Waltz, come sempre impeccabile.

Tutto si sviluppa nell’apparente copione dell’orrore fino all’inizio dell’ultimo episodio, ma già durante quelli precedenti emerge la cinicamente satirica struttura del sadomasochismo claustrofobico dei meccanismi del potere al punto di far provare perfino una certa simpatia per quel bastardo che, a modo suo, è la figura più coerente in un coacervo di stupidi o fragili giovanotti inclini alla vita semplice e aliena dalle domande.

Lontano dal rischio di fare spoiling, propongo a quelli che avranno lo stomaco di arrivare fino alla fine di domandarsi se in fondo questa serie non stia proponendo una metafora della presunta dittatura democratica dei giorni nostri. Non ci sono buoni e cattivi, ma solo perversi e perversi, dissimulatori e scimmiottatori, e il belare delle opinioni socialmediatiche dal quale anche gli spettatori devono domandarsi alla fine se possono assolversi.

Proprio questa autocoscienza negata rende repellente questa serie, ben meno tranquilla degli stereotipi televisivi che ci tranquillizzano sul fatto che il mondo sia suddiviso in buoni e cattivi e che la nostra coscienza ci faccia riposare sui due guanciali della certezza di stare dalla parte giusta.