Una volta c’erano solo quelli che ti chiamavano mille volte al giorno e/o che ti tenevano delle ore al telefono indifferenti alla supplica del tuo orecchio che va a fuoco, oggi ci sono quelli che ti comunicano solo per messaggio e anche quelli che si citano dal post sui social dando per scontato che non ti perdi niente di quanto calano dal cielo come se li inseguissi per tutto il ciberspazio.

In genere si tratta degli pseudo cyber-boomers, ovvero i nonni che se la tirano da nerd o da geek.

Che palle! Ti arriva un messaggio monco che magari comincia con un “Come stai?”.

Che ti frega alla fine? me l’hai chiesto 14 volte questa settimana e non ci vediamo né ci sentiamo da 12, non mesi: stagioni. Non siamo mica in ascensore che devi dirmi che non ci sono più le stagioni di una volta!

Poi ti scrivono «Ho in progetto una cosa che poi ti dico»

Tu, che hai interrotto tutto quello che facevi e che avresti un appuntamento e mille altre cose da fare stai lì in contemplazione dello schermo per mezzora prima di capire che quello se n’era andato a farsi i cazzi suoi. Poi magari in tarda notte ti arriva un altro messaggino con la solita premessa che ti dice «Non mi hai più risposto» e tu assonnato domandi «eddeche?» e quello ti risponde «Sì, oggi pomeriggio».

Tu passi in rassegna tutti i suoi messaggi e quelli nelle decine di gruppi comuni e dopo gli scrivi «No, guarda che non trovo niente». Naturalmente nessuna risposta mentre tu nell’attesa NEL frattempo ti sei accasciato con il naso contro la tastiera che riempie lo spazio di “v”.

Il giorno dopo ti arriva un suo messaggio che dice «Ah no, te l’ho scritto su WhatsApp»

«Ma io non ho WhatsApp!»

«E allora a chi l’ho spedito?»

— mio silenzio nel tempo sospeso —

«Mah… era solo un pensierino della buona notte, ma tanto tu quando te li mando non ricambi mai!»

silenzio: «E allora tu non mandarmeli più, ti scongiuro!»

— mio silenzio nel tempo sospeso —

«Beh… allora… Come stai?»

AAAAAAARRRRRGGGGGHHHH!!!!!!